In un post precedente abbiamo visto cos’è un backup e perché è fondamentale eseguirlo regolarmente. Abbiamo anche accennato all’esistenza di alcuni software che permettono di facilitare e automatizzare le operazioni di backup. Quindi ora è arrivato il momento di scoprire uno di questi software e capire come funziona e come sfruttarlo al meglio.
Borg
Borg è un tool free and open-source a linea di comando che permette di creare backup de-duplicati e che fa uso della compressione e della crittografia. Ci sono molti paroloni, quindi è meglio analizzare un punto per volta con calma.
free and open-source
Vuol dire che per utilizzare il software non ti sarà richiesto nessun pagamento, ne tanto meno di accettare una licenza commerciale. Anzi ad essere precisi, open-source vuol dire che il software è di tutti, un po’ anche tuo e che se vuoi puoi modificarlo e cambiarlo a tuo piacimento.
a linea di comando
Vuol dire che Borg non ha un’interfaccia grafica. Quindi niente puntatore, niente icone e nessun menu, ma solo dei caratteri in un terminale. Molto probabilmente stai già pensando di chiudere la pagina, “Non sono mica un hacker io”, ma tranquillo poiché Borg è di tutti qualcuno ha pensato bene di modificarlo e di dargli anche un’interfaccia grafica. Quindi niente paura, per fare dei backup non hai bisogno di una laurea in ingegneria informatica.
backup de-duplicati
Vuol dire che non c’è la duplicazione, per cui ogni file viene salvato una sola volta anche se è presente più volte. Questo aspetto è molto importante poiché se non modifichi un file tra un backup e l’altro Borg capisce che non è necessario eseguire un nuovo backup. Per questo creare un backup tramite Borg è più veloce e occupa meno spazio rispetto ad altri software con non utilizzano la de-duplicazione.
fa uso della compressione
Penso che questo sia il punto più semplice. Comprimere i dati vuol dire che questi peseranno di meno, il che ci da un doppio vantaggio; meno spazio occupato sul disco e maggiore velocità di trasferimento.
fa uso della crittografia
Usare la crittografia vuol dire che i dati prima di essere inseriti nel backup sono cifrati. Cifrare un’informazione vuol dire renderla illeggibile per tutte le altre persone. In questo modo anche nel caso in cui qualcuno riesca ad accedere ai tuoi backup non riuscirà comunque a visualizzare i dati contenuti in esso.
Adesso che ti è più chiaro cos’è Borg è ora di capire come utilizzarlo.
Borgbase
I backup realizzati da Borg sono salvati all’interno di un repository. Puoi immaginare questo repository come una cartella che contiene tutti i tuoi backup. Un repository può essere sia locale che remoto; nel primo caso i backup sono salvati sulla stessa macchina su cui sono presenti i dati da backuppare, mentre nell’altro caso su una macchina diversa.
In questa guida utilizzeremo un repository remoto in modo da avere un backup off-site. In particolare ospiteremo il nostro repository su BorgBase un servizio di storage pensato appositamente per operare con Borg.
Il vantaggio principale di questo servizio consiste nell’avere già integrati i messaggi di allerta nel caso di backup mancanti. Questo vuol dire che se per qualsiasi motivo Borg dovesse smettere di funzionare riceveremo una email di avviso in modo da porre rimedio al problema il prima possibile. Un altro vantaggio di BorgBase è che mette a disposizione di tutti gli utenti 10 GB di storage gratis. Comunque sentiti libero di utilizzare il servizio che più ti piace.
Vorta
Vorta è un client per Linux e macOS1 che permette di utilizzare Borg attraverso un’interfaccia grafica. La procedura per configurare il tutto non è complicata, ma richiede diversi passaggi e di sincronizzare determinate configurazioni tra Vorta e BorgBase, per questo motivo ti consiglio di prestare attenzione ai passaggi che seguono.
Step 1: generazione delle chiavi SSH
Le chiavi SSH sono delle chiavi di cifratura asimmetriche; capire il loro funzionamento sarebbe bello, ma va decisamente oltre lo scopo di questo post, quindi per ora ti basta sapere che sono necessarie per far comunicare in modo sicuro il tuo PC con BorgBase. Per generare le chiavi SSH usiamo l’interfaccia di Vorta. Dal menu a tendina “SSH Key” devi scegliere la voce “Crea una nuova key”. A questo punto si aprirà un pop-up in cui possiamo configurare le caratteristiche della chiave. Salvo esigenze particolari è preferibile accettare le configurazioni predefinite, andando a modificare solo il nome della chiave (campo “File di output”). La generazione della chiave avviene attraverso la pressione del pulsante “Genera e copia negli appunti”).
Step 2: aggiunta della chiave SSH a BorgBase
Una volta generata la chiave è necessario aggiungerla al tuo account su BorgBase. Dopo aver effettuato il log-in devi andare su “Account”, poi sulla tab “SSH Keys” e infine premere sul pulsante “ADD KEY”. Un pop-up ti chiederà di inserire la “Public Key” generata precedentemente e già salvata nella tua clipboard, e di scegliere un nome per la chiave. Quando hai completato queste operazioni ti basta premere sul pulsante “ADD KEY” per concludere l’operazione di aggiunta.
Step 3: creazione del repository
Prima di poter lasciare BorgBase è necessario effettuare un ultimo passaggio; la creazione del repository in cui salverai i tuoi backup. Per creare il repository devi premere su “Repositories” e poi sul pulsante “NEW REPO”2. Ti verrà chiesto di dare un nome al repository e potrai configurare altri parametri, come ad esempio settare un limite allo storage o configurare i casi in cui inviare una mail di allerta. Configura questi parametri come più ti piace, l’importate e che inserisci la chiave aggiunta precedentemente alla lista delle chiavi con accesso completo.
Una volta creato il repository dovresti vederlo nella lista dei repositories. A sinistra del nome è presente l’icona per la copia. Premendo su questo pulsante andrai a copiare nella tua clipboard l’indirizzo del repository appena creato.
Step 4: aggiunta del repository a Vorta
A questo punto puoi ritornare su Vorta e nel menu a tendina associato alla voce “Repository” puoi selezionare “Inizializza nuova repository”. Come valore del campo “Repository URL” devi incollare l’indirizzo del repository copiato alla fine dello step 3 e come password scegli quella che preferisci, purché sia efficace. Per le altre configurazioni puoi usare quelle di default. Quando hai completato tutta le procedura clicca sul pulsante “Aggiungi”.
Step 5: selezione delle cartelle da backuppare
Ti assicuro che siamo quasi arrivati alla fine di questa guida, manca poco e avrai il tuo processo di backup automatico. Devi solo decidere quali cartelle ritieni opportuno fare il backup e quali no. Per fare ciò ti basta spostarti nella tab “Fonti”, premere il pulsante “Aggiungi directory” e selezionare le cartelle di tuo interesse.
A questo punto per avviare il backup ti basta premere il pulsante “Inizia Backup”.
Step 6: automatizzazione
Essendo un mio lettore saprai bene che un backup per essere efficace deve essere svolto regolarmente e per svolgere qualcosa regolarmente la cosa migliore è automatizzarla. Vorta per fortuna permette di pianificare l’esecuzione automatica dei backup. Per attivarla vai nella tab “Pianificazione” e selezione la frequenza di backup più adatta ai tuoi dati. Inoltre affinché funzioni tutto correttamente è necessario consentire l’esecuzione automatica di Vorta all’avvio del PC. Per fare ciò vai nella tab “Varie” e spunta la voce “Fai partire automaticamente Vorta all’avvio”.
Oltre ad automatizzare l’esecuzione dei backup potrebbe essere utile automatizzare anche la loro eliminazione in quanto non siamo interessati a conservare tutti i backup per sempre. Vorta ci permette di definire una data di scadenza per ogni backup in modo da eliminarli in automatico una volta superata questa scadenza. Per fare ciò devi andare nella tab “Archivi” e selezionare la voce “Opzione pulizia e nome degli archivi”. Attraverso una serie di campi è possibile definire quanti archivi mantenere su base oraria, giornaliera, settimanale, mensile e annuale. Seleziona i valori che più si adattano alle tue esigenze tenendo presente che in genere si preferisce avere un numero maggiore di backup per gli intervalli più prossimi che poi diventano sempre meno man mano che l’intervallo si dilata. Infine torna nella tab “Pianificazione” e seleziona la voce “Sfoltisci i vecchi archivi dopo ogni backup”.
OK, abbiamo finito, ora hai il tuo sistema di backup automatizzato.
Attualmente non è possibile utilizzare Borg e Vorta su Windows in modo nativo, ma è possibile attraverso il Windows Linux Subsystem (WSL). Per maggiori informazioni è possibile consultare la documentazione ufficiale di Vorta reperibile qui ↩︎
L’account gratuito di BorgBase oltre a definire il limite di 10 GB di dati impone anche un limite sul numero di repository utilizzabili che non può essere superiore a due. ↩︎